Carla Pellegrini racconta

Carla Pellegrini racconta gli anni in cui l'arte era intesa come strumento di critica sociale. Aurelio Andrighetto ha raccolto la sua testimonianza sulla forma che il rapporto tra pensiero critico e arte contemporanea ha assunto in quel particolare e irripetibile momento storico. Il racconto di Pellegrini è utile anche per stimolare una riflessione su quale nuova forma potrebbe assumere oggi, mettendo a lato la posa se non lo stilema dell'opera a contenuto sociale. Pellegrini è direttrice della Galleria Milano dal 1965. Nel 1969 organizza la mostra "Irritarte. Appunti per un'analisi delle comunicazioni irritanti" curata da Lea Vergine, con la quale segnala le radicali trasformazioni in atto alla fine degli anni '60. Nel 1970, con la mostra "Arte concezionale" segnala il nuovo fenomeno dell'Arte Concettuale, al quale dedica particolare attenzione, tanto che nel 1987, in piena Transavanguardia, organizza la mostra "Concettuale in Italia" dimostrando di avere avuto l'intuizione giusta. Oltre al merito di aver colto con precisione il fermento di un periodo significativo dell'arte e della cultura in Italia, suo è il merito di aver fatto conoscere artisti importanti ma in Italia ancora sconosciuti organizzando una serie di mostre; la prima "Under Forty" del 1966 dedicata alla Pop Art inglese, che il pubblico italiano ancora non conosceva.